Biologa Nutrizionista
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LE ORIGINI DEL CAVOLFIORE
Il cavolfiore deriva dalle parole latine caulis, che significa "cavolo" e flos, che significa "fiore". È un discendente del cavolo selvatico, Brassica oleracea, e fa parte della famiglia di verdure note come Brassicacee o Crucifere, così chiamate perché i loro fiori hanno 4 petali e ricordano la forma di una croce. A questa famiglia appartengono anche broccoli, cavoli, verze, cavoletti di Bruxelles, rape, rapanelli, cime di rapa e senape.
La coltivazione dei cavolfiori è iniziata in tempi relativamente recenti. Probabilmente furono introdotti in Europa dal Medio Oriente o da Cipro, intorno alla fine del XV secolo.
La maggior parte dei cavolfiori è bianca, ma questo ortaggio può avere anche colori differenti, come l'arancione, il verde e il viola. Anche queste varietà stanno diventando sempre più facili da reperire nei negozi e nei mercati contadini.
Cavolfiore bianco
Le varietà bianche, come Snowball, White Corona e Early White, rimangono pallide perché sono completamente ricoperte dalle foglie mentre crescono e maturano. Per aiutare a preservare la colorazione bianca, i contadini legano le foglie esterne più grandi di ogni pianta di cavolfiore. Questo li protegge dalla luce solare diretta, prevenendo lo sviluppo della clorofilla, il pigmento che rende verdi tante verdure.
Cavolfiore verde
Il cavolfiore verde è in realtà una pianta ibrida broccoli-cavolfiore. La varietà Romanesco mostra uno schema di crescita a spirale e raggiunge dimensioni simili a quelle del cavolfiore bianco. Generalmente, il cavolfiore verde è più dolce e più fibroso del cavolfiore bianco.
Cavolfiore arancione
Le varietà arancioni di cavolfiore hanno più pigmento beta-carotene, il nutriente arancione che si trova nelle carote, nei peperoni arancioni e nelle patate dolci. Questa aspetto lo rende particolarmente interessante, dal momento che il cavolfiore arancione ha il 25% in più di vitamina A rispetto alla sua controparte bianca. Il suo colore deriva da una mutazione genetica spontanea manifestatasi negli anni '70, in una piantagione di cavolfiori che cresceva in Canada. Questa particolare varietà di cavolfiore ha quindi sviluppato la capacità di immagazzinare abbastanza beta-carotene per produrre una bella tonalità arancione.
Cavolfiore viola
Infine, il cavolfiore viola è disponibile in una gamma di bellissime tonalità, dal color lavanda al viola scuro, grazie al contenuto maggiore di antociani, pigmenti antiossidanti che danno a prodotti come melanzane e mirtilli la loro classica colorazione viola, rossa e blu. Ha un sapore dolce e delicato.
Caratteristiche nutrizionali del cavolfiore
Il cavolfiore è un concentrato di vitamine e minerali eccellenti per la salute.
100 grammi di cavolfiore crudo forniscono:
- 25 calorie
- 2 grammi di proteine
- 5 grammi di carboidrati
- 2 grammi di fibra
- 22 mg di calcio
- 15 mg magnesio
- 44 mg di fosforo
- 300 mg di potassio
- 30 mg di sodio
- 57 mcg di folato
Il cavolfiore e le altre verdure Crucifere contengono un insieme ampiamente studiato di composti vegetali che si trasformano nel potente fitonutriente sulforafano, molto utile nella prevenzione delle malattie tumorali.
Per attivare il sulforafano, si può mangiare il cavolfiore crudo (masticando bene per sfruttare l’azione digestiva delle amilasi salivari); tritarlo e lasciarlo riposare per circa 40 minuti prima di cuocerlo; oppure unirlo, dopo la cottura, ad un po' di altre verdure crucifere crude come cavoli tagliati finemente. Responsabile anche del forte odore delle verdure crucifere (tecnica naturale per allontanare i parassiti), il sulforafano è un potente antiossidante con proprietà antinfiammatorie, protettive del cervello, antitumorali e antimicrobiche.
Grazie a molti dei nutrienti e ai composti antiossidanti che contiene, il cavolfiore offre una serie di benefici per la salute che lo rendono un ortaggio irrinunciabile sulla tavola di chi vuole mangiare sano.
1. Ha effetti antimicrobici
Come tutte le verdure crucifere, il cavolfiore contiene composti studiati per la loro attività antibatterica. Uno studio del 2015 ha rivelato che i sottoprodotti del cavolfiore erano in grado di rallentare la crescita, e in alcuni casi persino di aiutare a uccidere, i batteri patogeni responsabili di malattie di origine alimentare, come E. coli, Listeria e Salmonella.
2. Contiene sostanze con effetto antitumorale
Le verdure crucifere aiutano il corpo a proteggersi da malattie come il cancro. Questo perché questa famiglia di verdure è ricca di nutrienti come fibre, vitamine C, E, K, acido folico, beta-carotene, luteina, zeaxantina e diversi minerali. Contengono anche composti contenenti zolfo chiamati glucosinolati, che possono convertirsi in sulforafano.
Altri glucosinolati vengono scomposti in indoli e isotiocianati, che possono aiutare a proteggere le cellule dai danni al DNA, offrire benefici antinfiammatori e antimicrobici, uccidere le cellule tumorali, inattivare gli agenti cancerogeni e prevenire la formazione di vasi sanguigni nei tumori che altrimenti permetterebbero loro di crescere.
3. Migliora la coagulazione del sangue
Il cavolfiore è ricco di vitamina K1, chiamata anche fillochinone, nota come vitamina della "coagulazione". La vitamina K1 aiuta ad evitare rischi di emorragie e a guarire le ferite.
4. E’ utile per buon funzionamento del sistema immunitario
Nel cavolfiore si trova una buona quantità di vitamina C. La vitamina C è un antiossidante indispensabile per una risposta immunitaria adeguata. Gli esseri umani non sono in grado di produrla da soli, quindi è essenziale introdurla attraverso l’alimentazione. Una tazza di cavolfiore crudo e tritato fornisce circa 52 mg di vitamina C, che è più di due terzi della dose giornaliera raccomandata per gli adulti.
Il cavolfiore può causare anche qualche disagio: nonostante tutti i suoi benefici, il cavolfiore può creare dei problemi ad alcune persone.
Disagio digestivo
Innanzitutto, il cavolfiore può scatenare la produzione di gas e altri disturbi digestivi, se non si è abituati a mangiarlo. Ciò è in gran parte dovuto al fatto che contiene raffinosio, un tipo di oligosaccaride che non si digerisce completamente e che fermenta nell'intestino crasso. Per un certo numero di persone, il raffinosio può causare gas, gonfiore addominale e dolore, stitichezza o diarrea. Può anche causare ulteriore irritazione nelle persone con disturbi gastrointestinali esistenti, come la sindrome dell'intestino irritabile.
Ma il raffinosio non è del tutto cattivo. In realtà è un tipo di fibra prebiotica, che aiuta a nutrire i batteri intestinali buoni nel tratto digestivo. Quindi, se il cavolfiore ti causa fastidi intestinali, non eliminarlo dalla tua alimentazione ma inizia mangiandone piccole quantità, per consentire al microbiota intestinale di abituarsi.
Allergie
Sebbene molto raro, alcune persone possono essere allergiche al cavolfiore. Questa si manifesta come sindrome orale allergica, in cui i composti nel cavolfiore danno reazione crociata con un tipo di polline nell'aria e causano una reazione in alcune persone. Anche un'allergia ai salicilati può rendere maggiormente suscettibili al cavolfiore, in quanto questo ortaggio contiene una certa quantità di salicilati.
Effetto gozzigeno
Infine, il cavolfiore contiene composti chiamati gozzigeni, che possono interferire con l'assorbimento di iodio e la produzione di ormoni tiroidei, causando l’ingrossamento della tiroide e creando il tipico “gozzo”. Tuttavia, fintanto che si assumono iodio e selenio in quantità adeguata, è improbabile che questo possa essere un problema. Per ridurre la quantità di sostanze gozzigene contenute nel cavolfiore è sufficiente cuocerlo.
IL CAVOLFIORE IN CUCINA
Il cavolfiore va bene come antipasto, piatto principale o contorno. Il suo sapore relativamente neutro offre molte opportunità di sperimentazione in cucina.
Come antipasto, usa il cavolfiore per fare salse, verdure o "ali" di cimette di cavolfiore impanate. Come contorno, va bene cotto e trasformato in un riso o un purè, o semplicemente condito con una salsa o spezie saporite. E come piatto unico, il cavolfiore si presta bene ad un soffritto, in primi piatti e curry, miscelato in zuppe cremose, o affettato e trasformato in "bistecche" di cavolfiore.
Il miglior metodo di cottura dipende da come vuoi usare il cavolfiore. Si può mangiare crudo, tagliato a cimette con una salsa tipo hummus, o come base di riso crudo al cavolfiore per insalate “di cereali”. Puoi anche gustare il cavolfiore cotto in diversi modi, come saltato in padella, fritto all'aria, al forno, arrosto, al vapore, alla griglia o al microonde. Bollire il cavolfiore fa perdere parte delle sue vitamine e minerali nell'acqua di cottura. La ricerca mostra comunque che si otterranno i maggiori benefici in termini di antiossidanti - come i polifenoli e i composti flavonoidi - dal mangiarlo crudo.
In questo articolo ti ho raccontato le virtù del cavolfiore in tutte le sue varietà. Consumalo regolarmente quando è di stagione (autunno e inverno), possibilmente biologico e a km 0, per ricavarne i maggiori benefici per la tua salute.